Come trasferire un paziente da un ospedale ad un altro

Trasferimento paziente con volo sanitarioTrasferimento di pazienti a carico del sistema sanitario nazionale

Il sistema sanitario nazionale, in Italia, è strutturato in una rete di aziende sanitarie e di ospedali più o meno specialistici. All’interno di ogni realtà provinciale e regionale esistono centri di riferimento per determinate specialità. Per fare un esempio, un paziente traumatizzato caduto in moto con una frattura di femore, potrebbe arrivare al pronto soccorso di Sant’Arcangelo di Romagna (RN). Da qui, non potendo essere operato, verrebbe probabilmente trasferito all’ospedale di Rimini, centro di riferimento provinciale per i pazienti chirurgici. Tuttavia, se lo stesso paziente durante la caduta avesse riportato un grave trauma cranico, probabilmente verrebbe trasferito fuori provincia all’ospedale di Cesena, che essendo dotato di un Trauma Center e quindi di una neurochirurgia, viene considerato centro di riferimento regionale per il paziente traumatizzato.

Il sistema così strutturato garantisce a qualunque paziente, in tutto il territorio nazionale, un’assistenza medica mirata e relativamente vicino al luogo di residenza. In questi casi inoltre, è il sistema sanitario nazionale a farsi carico del trasporto; sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista organizzativo.

Trasferimento di pazienti a carico dell’utente privato

Quando un paziente chiede di essere trasferito in un’alta struttura ospedaliera, privata o pubblica, e questo suo desiderio non è supportato da esigenze di carattere clinico-organizzative, la procedura si complica non poco. Tornando all’esempio fatto in precedenza, è come se il motociclista traumatizzato avesse solamente la frattura del femore, e trovandosi nell’ospedale di Rimini chiedesse il trasferimento in quello di Cesena. La richiesta sarebbe immotivata (a Rimini possono trattare le fratture di femore) e quindi il sistema sanitario nazionale non si farebbe carico del trasporto.

Come organizzare il trasporto privato di un paziente

Da dove cominciare quando è il parente o il paziente stesso a doversi organizzare il trasferimento? Il primo passo da compiere è sicuramente quello di contattare la struttura di destinazione. In un sistema sanitario come quello italiano, cronicamente carente di posti letto, è importante innanzitutto accertarsi della possibilità e della volontà della struttura di accettare il nuovo paziente. In casi estremi, e solo in linea teorica, quando l’ospedale di destinazione è dotato di un pronto soccorso, sarebbe anche possibile presentarsi senza avvisare. Quest’ultimo è comunque un comportamento non del tutto corretto e non privo di rischi.

Una volta presi accordi con il reparto accettante e verificata la disponibilità del posto letto, è possibile occuparsi del trasporto vero e proprio (spiegato nei punti successivi).

E’ bene ricordare però, nel caso di trasferimento volontario a carico del privato, che il paziente o i parenti si dovranno assumere la totale responsabilità di eventuali complicanze o evoluzioni negative verificatisi durante lo stesso. Trattandosi infatti di una vera e propria autodimissione, il paziente o il parente firmeranno la cartella clinica dichiarando appunto l’assunzione di ogni responsabilità. Tuttavia non è escluso che nei casi meno gravi sia lo stesso medico ad acconsentire al trasferimento, la cui organizzazione e pagamento rimarrà comunque a carico dell’utente.

Trasferire un paziente in ambulanza

Quando il trasferimento del paziente avviene per una distanza indicativamente inferiore ai 100 Km, questo può essere tranquillamente svolto con un’ambulanza. Ovviamente per questo tipo di servizio non vengono utilizzate le ambulanze normalmente utilizzate per l’emergenza territoriale, ovvero i mezzi del 118 (servizio sanitario nazionale). Le ambulanze che si occupano dei cosiddetti trasporti secondari, o privati, sono mezzi appartenenti a società private, associazioni di volontariato, cooperative, ecc.. Le organizzazioni più diffuse in Italia sono le Pubbliche Assistenze aderenti all’ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), la Croce Rossa Italiana e le confraternite di Misericordia, solo per citare le più importanti. Queste organizzazioni godono di una presenza abbastanza capillare sul territorio e non è quindi difficile reperirne i contatti telefonici; gli infermieri o la caposala sapranno darvi sicuramente qualche riferimento utile.

Già dal primo contatto telefonico è possibile fornire dati quali la data del trasporto, l’ospedale di destinazione e le particolari esigenze del malato (necessità o meno di ossigeno, se barellato o seduto, ecc). Inoltre, sulla base della patologia principale riscontrata, è bene specificare se necessita di accompagnamento infermieristico e/o medico. Non tutte le organizzazioni di trasporto sono in grado di fornire l’assistenza sanitaria durante il trasporto, e questa inciderà comunque sul costo totale del servizio.

Trasferire un paziente in aereo o elicottero

Quando il trasporto supera la distanza simbolica dei 100 Km vale già la pena prendere in considerazione il mezzo aeronautico. I cosiddetti voli sanitari sono un’evoluzione del classico volo privato. Di fatto sono dei veri e propri voli privati con aerei o elicotteri adeguatamente equipaggiati e configurati per poter ospitare e trattare un paziente e tutte le sue problematiche.

Esistono diverse società in Italia che si occupano di questa particolare attività; in base alla loro posizione, al tipo di velivolo utilizzato e ad altre variabili, il costo del trasporto potrebbe variare anche in maniera rilevante. L’utente può quindi effettuare una ricerca tra le varie compagnie e scegliere quella che soddisfa le proprie esigenze o che offre il preventivo più vantaggioso. In alternativa è possibile utilizzare il motore di ricerca di voli sanitari AeroAmbulanza Web per ottenere in pochi minuti l’offerta più vantaggiosa e poter quindi contattare direttamente la compagnia giusta.

Normalmente, già al primo contatto telefonico, un medico vi fornirà tutte le informazioni necessarie. In base alle condizioni del malato sarà inoltre in grado di confermarvi o meno la fattibilità del trasporto. In questo caso il personale a bordo sarà sempre professionalizzato (medico e infermiere) e il trasporto sarà sicuramente più veloce e confortevole.